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Un approccio oggettivo al rapporto fra banche e imprese richiede oggi di invertire la narrativa che riguarda le prime e ridare una giusta prospettiva a ciò che esse possono fare per la ripresa di un'economia stagnante. I bilanci degli istituti di credito documentano lo sforzo di ricapitalizzazione fatto da tutto il comparto: senza esagerazione, il capitale delle banche è il capitale del paese. Un argine di tenuta, un motore essenziale per alimentare le prospettive di crescita, un elemento che permette di competere su scala internazionale. Il livello attuale di capitalizzazione pone il sistema bancario italiano in una situazione di solvibilità superiore sia alla fase pre-crisi sia a quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza. È dunque il momento di passare oltre, e utilizzare queste risorse per investimenti a favore di privati e imprese. Grazie alla tecnologia e alla disponibilità di un'ampia mole di dati, è possibile superare segmentazioni e classificazioni artificiali che hanno segnato la storia delle strategie bancarie, per muovere verso un'offerta puntuale e calibrata sul reale profilo di ogni singolo cliente. Per il mercato delle imprese il disegno di prodotti su misura comporta una scelta più complessa, che vede affiancarsi al credito nuovi servizi che abbracciano tutta la gamma delle operazioni di finanza. Il ruolo della banca diventa così determinante nel guidare gli interlocutori (soprattutto i piccoli) a scelte non facili di apertura del capitale e di ricorso ai mercati per la raccolta delle risorse di cui hanno bisogno per crescere.