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La rivoluzione digitale richiede che tanto le imprese consolidate quanto le startup siano pronte a rispondere alla sfida di creare valore con strategie e strumenti adeguati al nuovo contesto. La prima risposta a cui sono chiamate è un profondo cambiamento organizzativo. Il digitale non è un canale da aggiungere al mondo fisico e nemmeno una catena del valore che si affianca all'attuale sdoppiando funzioni, divisioni e processi: le tecnologie digitali attivano una vera e propria nuova organizzazione che si riflette nell'esigenza di rinnovare competenze e processi per una sintesi immediata tra reale e virtuale. La seconda risposta è un cambiamento strategico. L'impresa digitale non ha più al centro i prodotti e i servizi venduti, ma i clienti serviti: la funzione marketing diventerà sempre più quantitativa e algoritmica ma accanto ad essa tutti, a partire dal CEO, dovranno prendere dimestichezza con le logiche della user experience, del customer journey e del marketing funnel. La terza risposta comporta un ridisegno della filiera di produzione del valore, a partire da una nuova concezione dinamica di frame quali l'open innovation, l'e-commerce e il CRM. La quarta e ultima risposta risiede in un cambiamento culturale: alla luce di parole-chiave come sostenibilità e purpose aziendale, l'efficienza della macchina dovrà coniugarsi con l'umanesimo della creatività. Su questo punto esistono ancora poche certezze scientifiche. Una cosa però è certa: la complessità delle sfide di domani potrà essere affrontata solo da un nuovo manager-imprenditore in una nuova human digital enterprise.