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"Un giorno Kandinskij disse che le pagine bianche non sono altro che un ricettacolo di immagini mentali e di un silenzio ricco di possibilità. Ecco, il nostro 'White Space' vorremmo che fosse uno spazio bianco riempito di ispirazioni che nascono quando si approccia il termine comunicazione in modo non convenzionale, guardando oltre i territori della pubblicità, verso la fotografia, il design, l'arte, il cinema, la letteratura e altre forme di espressione altrettanto fertili. Il marketing e la comunicazione per funzionare bene cambiano e seguono - a volte precedono - l'evoluzione della società, della cultura, dei mercati e soprattutto delle persone. Creatività, innovazione, rovesciamento delle regole restano però i punti fermi di una disciplina e di un mestiere che, oggi ancor di più, hanno bisogno di metodo e rigore per non vanificare costosi sforzi progettuali e finanziari. Questo nuovo White Space non è propriamente una seconda edizione, è piuttosto un 'volume due', perché le cose sono cambiate a una velocità impressionante. Quello che era non convenzionale è diventato normale; di guerrilla non si parla quasi più; i film (i video come si chiamano adesso) continuano a essere la forma di comunicazione dominante e la stampa, con tutti i suoi limiti, sembra ancora capace di stimolare idee e linguaggi nuovi..." (dalla Premessa alla seconda edizione)