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Quando si abbandona la retta via della salute il mondo appare più lontano, più consunto, e per penetrarlo si è costretti a uno sforzo maggiore. Edoardo Boncinelli racconta, con sguardo da scienziato e pensatore libero, la sua malattia: il vissuto di un Io che sente di perdere il controllo del proprio corpo, ma che mantiene una vigile capacità di analizzare e raccontare fatti e impressioni. Il lettore si trova così di fronte a un'opera singolare, le cui pagine navigano fra due acque: quella limpida della consapevolezza e della razionalità, e quella torbida dell'offuscamento e della progressiva perdita di lucidità. "Essere vivi e basta" è una testimonianza sincera e senza riserve, il dialogo con se stesso di un uomo abituato a osservare, soppesare e scandagliare il reale in ogni sua forma. Per trovare un senso e non smettere mai di credere nel presente.