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L'uomo è ancora un animale politico come sosteneva Aristotele? Sull'animale siamo più o meno tutti d'accordo; è sul politico che molti di noi preferirebbero stendere un velo pietoso. Machiavelli ci ha insegnato che la politica deve essere separata dalla morale, ma oggi il problema sembra più semplicemente quello di tenere le mani della politica ben distanti dalle ghiotte opportunità dell'immoralità quotidiana. E poiché la questione morale è una cosa troppo seria per essere lasciata ai politici e ai loro vani proclami, occorre anzitutto venire in soccorso del governante dei nostri tempi, che si muove incerto tra occasioni di latrocinio e lancinanti dilemmi etici, ma non può permettersi, come il delfino di Francia nei bei giorni della monarchia assoluta, la confessione di un precettore gesuita come Bossuet. Per questo si è pensato di confezionargli su misura un piccolo tesoro di aforismi, paradossi e citazioni che ripercorre le più eloquenti testimonianze di una lunghissima consuetudine alla corruzione. Una piccola enciclopedia del vizio dalla Roma di Giovenale alla Francia di La Rochefoucauld, da Silvio Berlusconi a Homer Simpson, che può essere sfogliata tanto dai peccatori del ceto dirigente come breviario di conforto quanto dalle anime specchiate e dai sudditi indignati come guida alla sopravvivenza nella giungla dei corrotti.