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Riccardo Terzi, nato a Bergamo nel 1940 e morto a Milano nel 2015, lascia un prezioso contributo di studi, che il Gruppo di lavoro a lui intitolato si prefigge di ordinare e valorizzare, partendo da questo lavoro, realizzato con la Cgil di Bergamo. Il volume raccoglie gli esiti di un seminario del 2015 con contributi, tra gli altri, di Adolfo Braga, Aldo Bonomi e Marco Revelli, un'intervista a Terzi e alcuni suoi interventi sulla storia e i mutamenti dei rapporti fra i soggetti della rappresentanza politica e della rappresentanza sindacale. «Terzi si interroga sulle trasformazioni della politica e della democrazia partendo da lontano, da quel repertorio di possibilità che è il passato. E misura la prossimità, e soprattutto la distanza, del presente rispetto a quel passato. Il paradosso di un modello di regime politico che nasce nel conflitto sociale per l'inclusione di ampie frazioni di popolazione escluse e finisce per funzionare come un sistema oligarchico destinato a configurare un'arena, distante dalla cittadinanza democratica, in cui si svolgono meri giochi di potere, è messo in luce da Terzi che può così insistere sul mutamento strutturale di ciò che usiamo chiamare 'politica'. E l'effetto inaspettato dell'esercizio del senso della storia è che solo così puoi vedere in altro modo lo stato delle cose presenti, puoi abbandonare un modo ormai opaco e distorto di nominare le cose e, forse, puoi scovare con uno sguardo libero e critico un varco per possibilità e alternative che la dittatura del presente azzera e rende opache o inaccessibili.» (dalla prefazione di Salvatore Veca)