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Una lettera del Forum degli Economisti che denunciava gli errori e i pericolosi limiti delle politiche europee è stata all'origine del Convegno "Crisi europea: cambiare strada per sconfiggere la recessione", la cui discussione viene riportata in questo volume. Gli economisti sostenevano, nella lettera, che "bisogna assumere uno sguardo più vasto, una prospettiva di lungo periodo [...]. Il nodo che oggi si pone in Europa sta nel decidere se il riequilibrio inevitabile avverrà attraverso la 'depressione' (con una ricaduta regressiva e democraticamente pericolosa) oppure con lungimiranti scelte di cooperazione, rilanciando l'originaria 'spinta' europeista, evitando che i paesi in disavanzo non intervengano sui propri squilibri e, allo stesso tempo, che i paesi che hanno approfittato dell'euro (come la Germania) accumulino surplus invece di svolgere la funzione di locomotiva a cui sono tenuti in un contesto di moneta unica. La partita non è ancora chiusa, ma la risorsa tempo è drammaticamente scarsa. Occorre un salto di qualità nel promuovere e organizzare una proposta alternativa". La situazione odierna, sebbene meno drammaticamente segnata rispetto al quadro dell'anno passato, prospetta, tuttavia, gli stessi nodi strutturali che sono stati evidenziati, con lungimiranza e lucidità di analisi, nel Convegno e che, per questa ragione, conferiscono una particolare attualità a questo libro. Introduzione di Mauro Beschi.