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Oltre trentacinque anni fa ebbe inizio la mobilitazione di lavoratori e cittadini per eliminare da ogni lavorazione l'amianto per i suoi effetti altamente nocivi. Le lotte portarono alla sottoscrizione di accordi sindacali che prevedevano l'istituzione dei "libretti sanitari individuali", il registro dei dati ambientali di reparto nelle fabbriche, i controlli delle aziende sanitarie locali sugli ambienti di lavoro. Questi accordi furono poi recepiti da leggi regionali e successivamente da leggi nazionali. Dopo oltre venti anni di processi civili e penali, fu approvata la legge 27 marzo 1992, n. 257, "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto", che vietava l'estrazione, la lavorazione, l'utilizzo e la commercializzazione dell'amianto, e disponeva la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori già esposti all'amianto, nonché il risarcimento di quanti fossero affetti da asbestosi, mesotelioma, cancro polmonare, placche pleuriche, riconosciute come malattie professionali con conseguente danno biologico. Il volume fornisce le informazioni essenziali per comprendere quali siano i meccanismi di tutela già presenti in Italia e quali invece dovrebbero essere.