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Uno straordinario gruppo di scrittori e scrittrici della nouvelle vague italiana indaga sul lavoro, la precarietà, la disoccupazione affidandosi alla scrittura e alla sua capacità di entrare là dove non riescono intellettuali e esperti all'apparenza più adeguati: e cioè politici, economisti, sociologi. Si tratta di perlustrazioni non tradizionali, di visioni inattese, di oroscopi, appunto, che manifestano tutta la potenza della loro carica conoscitiva a chi sappia penetrare i leggeri meccanismi del loro codice, riservato ma non segreto. Il lavoro non è un aspetto residuale della vita dei giovani. Le sue caratteristiche, quando c'è, la sua attesa, quando non c'è, condizionano le giornate, le paure e le gioie di una generazione che accorcia il tempo e restringe gli orizzonti per non cadere nel vuoto indecifrabile del futuro, mentre laboriosamente si mette a disposizione delmondo con rancore, con felicità, con rassegnazione. In questo presente, allora, fluido ma senza sviluppo, le risposte posono arrivare dalle figurazioni dei racconti: anche questi - qui illustrati con un tratto elegante e non comune - dove ciascuna delle esperienze narrate parla di uno ma suggerisce segni che valgono per tutti.