Tab Article
Dal culto dell'autore in un'epoca di «creatività democratica» al kitsch e alla parodia come linguaggi obbligati delle arti, dalle «due modernità» divise tra metafore e formule sino alle dispute intorno al valore civile dell'immagine: cinque saggi sulla funzione egemonica dell'estetico nel mondo moderno. Il culto dell'autore e l'autorialità come compensazione della perduta autorità delle culture artistiche, il ruolo del complessivo sistema delle arti in un mondo di «creatività democratica» ed estetizzazione diffusa, la figura del bricoleur come inatteso depositario del pensiero artistico nell'epoca delle «due culture» divise tra metafore e formule, le dispute intorno all'immagine e alle finzioni della «credulità estetica», sino alla parodia come linguaggio obbligato delle arti in una modernità continuamente attratta dal «principio illusione» del kitsch: questi snodi, concetti e problemi vengono connessi nel libro quali segni della funzione sempre più dominante acquisita dall'estetico nel mondo contemporaneo. Evitando le scorciatoie e rigidità manichee che gravano sulle lamentazioni contro il potere dell'immagine, i saggi qui riuniti si configurano come una «rapsodia» critica, tematica e allo stesso tempo narrativa, volta a ritrarre quella che viene definita la moderna civiltà estetica.