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A quarant'anni dalla sua prima edizione, Estetica ed erotica, secondo volume delle «Opere di Gianni Carchia», restituisce all'estetica la sua piena dignità speculativa, liberandola dai limiti stretti della disciplina. Dal punto fermo della modernità, Kant, si risale, attraverso Hegel, Marx e il Romanticismo, all'immaginazione pura, dischiusa al pensiero dall'angelologia sofianica, da Dante e da Platone. Abbagliato da una luce imprevedibile creduta ormai vinta, il paradigma neo-romantico della creatività e del soggetto, di cui una modernità intenta alla riproduzione di se stessa si nutre, non solo rivela come indebite le sue pretese, ma lascia finalmente sgombro il luogo del pensiero.