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"Il sogno 101" è il racconto autobiografico di Giacinto Scelsi (La Spezia 1905-Roma 1988), compositore di culto nel panorama della musica contemporanea. La vita riservata ed eccentrica, lo spirito aristocratico, ma anche l'ampiezza delle relazioni intellettuali (fra gli altri John Cage, Jean Cocteau, Severino Gazzelloni, Walter Klein, Nikita Magalov, Henri Michaux, Pierre Monteux, Virginia Woolf), hanno alimentato nel tempo leggende sul suo conto. La prima parte del volume, più estesa, è stata originariamente registrata su nastro magnetico nel 1973, con l'esplicita indicazione che fosse pubblicata almeno quindici anni dopo la sua scomparsa. Si tratta di un ampio resoconto in grado di illuminare molti aspetti, sia pubblici che privati, di questo poliedrico artista: dalle considerazioni di carattere estetico, spesso legate a problematiche musicali, alle divagazioni di ordine filosofico e mistico, ai profili delle numerose persone con cui Scelsi entrò in relazione, sino agli aneddoti e ai bozzetti di costume. La seconda parte, "Il ritorno" (registrata su nastro magnetico in un secondo tempo, nel 1980), è un poema visionario che Scelsi considerava «l'autobiografia della sua prossima incarnazione»: nuova tappa, viaggio astratto attraverso l'eterno e l'immateriale dove luce, suono, forme e spiritualità acquisiscono una dimensione esplicitamente onirica. Un accurato apparato critico, a cura di Luciano Martinis e Alessandra Carlotta Pellegrini, accompagna l'opera con l'intento di orientare il lettore nel contesto biografico, storico e artistico dell'autore, fare luce sui diversi personaggi evocati nella narrazione, integrare le omissioni e colmare talvolta i silenzi - volontari o meno - di Scelsi.