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Questo lavoro è un'esplorazione teorica delle strategie che mettono in relazione il tempo e lo spazio nel procedere narrativo delle opere. La ricerca mira a costruire dei ponti tra teoria e pratica del progetto architettonico parafrasando in termini spaziali le teorie più significative costruite intorno al significato di tempo e narrazione. In quest'ottica l'apparato iconografico asseconda la struttura concettuale del testo, che si basa essenzialmente sulle teorie della formatività di Pareyson e sulle teorie del tempo di Ricoeur e Focillon, visualizzate in progetti di arte e architettura. Oggi più che mai, in una realtà che si trasforma velocemente, si afferma l'utilità di un'indagine sul significato evolutivo dei luoghi e dei territori analizzando i processi creativi che legano l'attività umana alla modificazione dello spazio naturale e artificiale. Pensare l'architettura come un'attività che si completa nel tempo ci consente di modulare consapevolmente i processi di cambiamento. In tal senso l'architetto assume il ruolo di un regista o di uno scrittore che inserisce nuovi episodi spaziali in un vecchio testo ereditato, ossia il contesto del progetto. Il suo obiettivo diventa così quello di rileggere le potenzialità latenti del sito per proiettarle nel futuro di una nuova storia.