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Il sedicenne Karl Rossmann viene mandato dai genitori in America, come punizione per aver sedotto una cameriera nella natia Praga. Accolto in casa di un ricco zio, ne è poi bruscamente scacciato senza una vera colpa. Sempre senza colpa, verrà licenziato dall'albergo in cui aveva trovato lavoro come lift, finendo per essere assunto nel «Grande teatro» di Oklahoma. A questo punto il romanzo si interrompe. Incompiuto come Il Castello , America è da alcuni considerato il più "vivace" romanzo kafkiano. Ma a ben vedere, la storia trasmette al lettore la stessa carica di angoscia degli altri due romanzi e il candido e cavalleresco Rossmann, così ingiustamente perseguitato, ricorda il tono assurdo e surreale di alcuni personaggi di Chaplin e di Buster Keaton. «Poiché quel corridoio sembrava non voler finire mai, e non c'erano finestre da cui si potesse guardar fuori, e a si muoveva né in alto né in basso, Karl cominciò a sospettare di star girando in tondo, e già sperava di ritrovare la porta aperta della sua camera, ma né questa né la balaustra si ripresentarono.» Introduzione di Italo Alighiero Chiusano.