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Alla fine dell'Ottocento il giovane Salgari, innamorato del mare e dei suoi misteri, varca le frontiere della geografia e del classicismo e scopre una sorta di Neverland, un territorio colorato ed esotico, immenso e affascinante. È un'esplosione liberatrice di vitalità, nel segno del gioco e della trasgressione, per sé e per i suoi lettori. Nasce la leggenda corsara di Sandokan, l'eroe quasi immortale, e dei suoi formidabili tigrotti. Le isole di Mompracem e di Labuan, la giungla nera e il delta acquitrinoso del Gange, l'universo notturno dei sotterranei, entrano nell'immaginario collettivo, con le risorse di un linguaggio tecnico di indubbia suggestione e un ritmo narrativo che valorizza i colpi di scena. Una fortuna popolare che continua sino a oggi, in una società così diversa da quella di allora, nella letteratura, nel cinema, nell'espressione artistica e musicale. "Le Tigri di Mompracem", "I misteri della jungla nera", "I pirati della Malesia", "Sandokan alla riscossa", "La rivincita di Yanez": sono alcuni dei titoli divenuti ormai a tutti familiari. Con il ciclo di Sandokan, che accompagna l'evoluzione creativa dello scrittore, qui pubblicato nella sua interezza in un volume unico, il regno dell'infanzia non è più un intervallo iniziale da superare, ma un tempo perenne dell'avventura e dello spirito.