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Il saggio riesamina gli anni giovanili di Vincenzo Bellini (1801-1819) nella sua città, Catania, e i primi frutti di un apprendistato musicale testimoniato da dieci manoscritti autografi di opere composte in questo periodo. L'autrice colloca questo nucleo al centro di una narrazione articolata negli spazi e nei tempi della vita cittadina, e attraverso uno studio filologico e critico corroborato anche da altri documenti inediti ricompone l'orizzonte estetico di un giovane compositore impegnato nei primi cimenti offerti al suo talento. Dall'indagine affiora un profilo profondamente rinnovato della prima formazione di Bellini.