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Per la prima volta viene pubblicato il testo che smentisce "Le vite del Vasari". Per alcuni aspetti potrebbe rivoluzionare l'interpretazione della storia dell'arte. La pubblicazione del manoscritto che si credeva perduto colma una lacuna e esercita un contradditorio niente di meno che con il Vasari. Un punto di vista alternativo per storia dell'arte e della pittura del Cinquecento e Seicento. Una revisione che coinvolge Michelangelo, Raffaello, Caravaggio. Un esempio? Senza le passeggiate alle Terme di Diocleziano, Michelangelo non avrebbe dipinto ciò che ha dipinto. E per annullare l'ispirazione di altri, distrugge la fonte della sua ispirazione. Celio chiosa, integra, ridicolizza, corregge, suggerisce con lo scopo di smontare il ruolo centrale di Firenze e della Toscana nella storia dell'arte. Celio vuol spostare l'asse di rotazione del Rinascimento su Roma. Anche la storia dell'arte subisce i "campanili". Avventura nell'avventura è poi quella dello studioso Giuseppe Gandolfi che ha riportato alla luce questo manoscritto. L'inedita fonte si nascondeva in realtà tra le carte di un'antica biblioteca inglese in attesa di essere riscoperta. Questa edizione presenta per la prima volta il testo integrale del manoscritto, corredato da un apparato critico che ne facilita la consultazione.