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Nell'"Apologia", pubblicata nel 1518, Pomponazzi riafferma con forza l'interpretazione mortalista della psicologia aristotelica già proposta nel "Trattato sull'immortalità dell'anima", affronta i temi che saranno di lì a poco ripresi e approfonditi nel "De incantationibus" e nel "De fato" (la demonologia, il profetismo, l'oroscopo delle religioni e la libertà umana) e delinea, dal punto di vista di un laico, il ruolo educativo che il clero dovrebbe svolgere all'interno della società contemporanea.