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I recenti progressi nel campo delle neuroscienze sono riusciti a spazzare via i vecchi pregiudizi sulle differenze biologiche tra uomini e donne? Sembra proprio di no. Benché smentite dalla ricerca, le teorie deterministe, che postulano una "programmazione" dei nostri atteggiamenti intellettuali e dei comportamenti, non accennano a scomparire. Apprezzate dal pubblico per la loro semplicità, fanno la gioia dei mass media e hanno garantito il successo di psicologi autori di bestseller, convinti che i neuroni possano spiegare le incomprensioni, i contrasti e le divergenze tra uomini e donne. "Siete pettegole e avete bisogno di confidarvi? È colpa del vostro cervello, fatto in maniera diversa da quello dell'uomo". "Non siete capaci di leggere una cartina stradale? È normale, il cervello femminile non è adatto a compiti di questo tipo". L'obiettivo delle autrici è indagare l'esistenza di un fondamento biologico delle disuguaglianze tra uomini e donne, evidenziando l'influenza dell'ambiente sociale e culturale nella costruzione dell''identità.