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Alla luce del notevole incremento che le testimonianze demosteniche su papiro e pergamena hanno conosciuto negli ultimi cinquant'anni, si è resa necessaria una riconsiderazione dei più antichi manoscritti e del ruolo che essi rivestono nella constitutio textus dell'oratore. Il volume indaga la più antica tradizione diretta delle Filippiche di Demostene: 59 frammenti papiracei e pergamenacei, resti di antichi rotoli o codici, tutti databili tra il I secolo a.C. e il V d.C., provenienti da zone diverse dell'Egitto (Ossirinco, Hermoupoli, Tebe, Apotheke, Panopoli, Bakchias, Karanis, Bousiris, Ankyropoli). Un numero di testimonianze che ben riflette lo stato della tradizione demostenica e attesta l'ampia circolazione di cui godé in età imperiale il testo dell'oratore attico. Questa indagine permette di ricostruire una pagina della storia antica del testo di Demostene.