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Le sfere del corpo e del sesso sono state a lungo considerate come una dimensione privata e intima, lontana dalla storia e dalla politica. Ma il genere è un fatto "naturale" o una costruzione sociale, radicata negli strati della storia umana, che produce rapporti di dominio? L'ordine simbolico, come insieme di immagini che influiscono sul modo di vivere, è un'immutabile struttura universale o un'intricata trama di archetipi e stereotipi che può essere svelata e trasformata? Assumere il genere come categoria critica permette di leggere i rapporti di potere istituiti come aperti a possibili trasformazioni: una visione "denaturalizzata" del mondo, come percorso di accesso al cambiamento e a una condizione di autentica libertà personale e collettiva.