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Già dall'antichità il sorteggio è stato un fondamentale strumento democratico per selezionare i rappresentanti politici o per distribuire cariche pubbliche. Con la nascita dello Stato moderno è poi entrato progressivamente nell'oblio e nemmeno le Rivoluzioni americana e francese hanno ritenuto utile inserirlo nei loro dispositivi costituzionali, preferendo un'idea di rappresentanza fondata sull'elezione. Oggi il sorteggio torna prepotentemente al centro della scena, riattivato da nuove forme di partecipazione quali le giurie cittadine, le consensus conferences, i sondaggi deliberativi: forme di democrazia - appunto, partecipativa - che sempre più emergono come possibili soluzioni alla crisi che investe gran parte delle nostre democrazie. In Italia conosciamo molto bene la crisi - un'opinione pubblica disorientata, un ceto politico autoreferenziale e barricato nella difesa di vecchi privilegi, un meccanismo decisionale completamente inceppato - e molto poco le possibili soluzioni. In questo volume Sintomer propone, da un lato, un'accurata indagine storiografica che, ricostruendo le vicende del sorteggio, cerca di spiegare il perché del suo lento ma inesorabile abbandono; dall'altro, un'approfondita analisi sociologica che mostra come la riscoperta della selezione casuale dei rappresentanti politici costituisce una possibile via d'uscita.