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Dio parla: questa è l'affermazione fondamentale che attraversa le Scritture. Con libera e gratuita iniziativa, Dio si è rivelato agli uomini per entrare in relazione con loro. E la storia del suo manifestarsi all'umanità trova il suo vertice in Gesù Cristo, Parola definitiva di Dio. Tutto ciò che noi possiamo sapere e dire su Dio si trova in Gesù: "Dio nessuno l'ha mai visto, ma il Figlio unigenito ce lo ha raccontato" (Gv 1,18), e tutta la vita di Gesù Cristo - dalla sua preesistenza al suo passare tra di noi facendo il bene, fino alla sua morte, resurrezione, ascensione e parusia - è ciò che Dio vuole comunicare all'umanità. Questo ci testimonia anche il vangelo secondo Matteo, che leggiamo nell'anno A, particolarmente attento a mostrare come le Scritture si compiano in Gesù. Lo fa insistendo sul compimento di precisi passi biblici negli eventi della vita di Gesù; lo fa organizzando la sua esposizione intorno ai cinque grandi discorsi di Gesù, "nuovo Mosè"; lo fa tendendo un arco tra l'inizio e la fine della sua opera, con il quale mostra come Gesù sia l'Emmanuele, Dio-con-noi (Mt 1,23), colui che dopo la sua resurrezione "è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Questa presenza del Signore Gesù è la nostra forza, che siamo chiamati ad attingere nella liturgia eucaristica domenicale.