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L'opera è un testo-atlante che, grazie a una ricca rassegna iconografica, spiega, anche mediante didascalie, tutte le problematiche che la polizia scientifica e il medico legale possono osservare in sede di sopralluogo e che poi divengono la base essenziale del successivo dibattimento processuale (epoca della morte, natura e diagnosi delle lesioni, modalità del decesso, corretta repertazione dei campioni biologici e delle altre fonti di prova relative al cadavere). L'impostazione come volume didascalico consente il predominio della componente iconografica in modo da colpire il lettore e focalizzarne l'attenzione sugli elementi tecnici di maggior rilievo, descritti in maniera sintetica, ma comunque scientificamente orientata e fondata su precisi riferimenti di letteratura. Partendo da quelle che sono le principali finalità dell'esame medico-legale della scena del crimine vengono quindi proposte specifiche esemplificazioni orientate per problemi, attraverso una casistica di personale osservazione dove le immagini 'parlano' più di quanto esplicitato nel testo. Il progetto editoriale investe a tutto tondo la parte più tradizionale della disciplina medico-legale: la patologia forense, essendo precisamente riferito alle attività di sopralluogo giudiziario in caso di delitti contro la persona. L'opera è stata quindi concepita non solo per avere una diffusione scientifica (studenti di medicina, psicologia e giurisprudenza, specializzandi e specialisti in medicina legale) ma è anche rivolta a tuttii professionisti che necessitano di basilari elementi conoscitivi in ambito di patologia forense (magistrati, avvocati, operatori di polizia giudiziaria, criminologi, psicologi) e a quanti siano interessati a una corretta interpretazione e ricostruzione della dinamica di un fatto delittuoso. La semplicità dell'esposizione e il costante supporto iconografico rendono peraltro il testo estremamente divulgativo, al di là dell'ambito strettamente scientifico.