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«Ultimo vero avvenimento nella storia del romanzo», come diceva Italo Calvino, La vita: istruzioni per l'uso del francese Georges Perec parla della vita e della letteratura: un gioco d'incastro enigmatico e perfetto, compiuto ma anche indeterminato, dove ogni tessera rinvia a tutte le altre formando una serie di serie, una grande catena di associazioni e allusioni, dettagli e ricordi. Proprio questa rete immensa di citazioni e memorie erudite permette allo scrittore di lanciare la sua sfida, sotto il segno di una struggente, straniata e straordinaria vocazione autobiografica. I rapporti nascosti ma essenziali con la narrativa di Edgar Allan Poe, vera e propria casella centrale e mancante del "puzzle"; il tema faustiano dell'artista, diviso fra un progetto di controllo assoluto e un sogno d'infinita incontrollabile vitalità; il paradosso della scrittura che allinea bianco e nero sulle due facce del foglio, innescando un vertiginoso gioco di specchi fra immaginario e reale: sono altrettante linee d'indagine di questo saggio, primo libro italiano dedicato a Georges Perec.