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Mentre si ricordano i cento anni dall'inizio della Grande Guerra e in occasione della visita di papa Francesco al Sacrario Militare di Redipuglia, il 13 settembre 2014, durante la quale il papa ha pregato per i caduti di tutte le guerre e per la pace, l'autore presenta questa lettera sottolineando tra l'altro che la pace non è pace finché anche un solo popolo nel mondo sarà in guerra, ma anche che la pace non può celare, dietro l'apparente assenza di guerra, quelle ingiustizie, discriminazioni, prevaricazioni e violenze di ogni genere delle quali tutti rischiamo di essere protagonisti o almeno complici. Si vuole con questa lettera al mondo militare offrire brevi spunti di riflessione, tratti anche dal magistero di Papa Francesco, in modo da approfondirli nella preghiera personale e nella riflessione comunitaria, arricchendoli e tentando di trasformarli in percorsi di fede, in iniziative concrete, in gesti di pace.