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Questo racconto di Lipman è perfettamente autonomo, ma prosegue idealmente la narrazione delle vicende del gruppo di ragazzi già protagonista del "Prisma dei perché", alcune delle quali esplicitamente richiamate all'interno del testo. In questo caso, però, il punto di vista privilegiato è quello di Lisa, anziché di Aristide. Il racconto si legge volentieri. Si parla soprattutto di fatti e circostanze riguardanti la vita ordinaria, ma i ragazzi sperimentano anche avventure e disavventure particolari, sotto forma di eventi felici e tristi. Costante è la riflessione sui diversi vissuti, svolta nel nome della ragione, ma non mancano emozioni, anche forti, positive e negative, oppure sentimenti legati all'amicizia, all'amore. La storia si chiude con una festa in classe, durante la quale tutti danzano, inclusi alcuni docenti. Età di lettura: da 12 anni.