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Nel Medioevo la Sicilia è terra povera di uomini e aperta ad ogni presenza. Al tempo dei Normanni vi passano molti "Lombardi" provenienti da Monferrato, Piemonte, Liguria e Lombardia. Nell'età degli Svevi arrivano i Toscani; dalla fine del Duecento giungono Aragonesi, Catalani e Valenciani. Tutti alla ricerca di una vita migliore: per sfuggire alla guerra, cercare fortuna o per acquistare uno stato e un potere negati in patria. Questi molteplici tratti culturali e sociologici modificano anche le locali istituzioni politiche e la situazione economica. Nel Cinquecento, età di Carlo V, i nuovi arrivati, al contrario dei predecessori ormai integrati, manifestano la volontà di mantenere la propria identità originaria. Le "nazioni forestiere" lasciano la loro testimonianza anche nei magnifici esempi di architettura civile e religiosa.