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Lungo tutto l'arco della sua attività letteraria, Guy de Maupassant ha continuamente affiancato alla sua opera di scrittore naturalista una notevole produzione di racconti fantastici, che sono generalmente caratterizzati da una peculiare dialettica tra un'istanza spiccatamente razionalistica e un'irresistibile attrazione per il mistero e l'occulto. Se da una parte, infatti, il fantastico di Maupassant si riallaccia alla tradizione del genere, dall'altra risente della temperie culturale positivistica in cui l'autore si è formato ed è pienamente inserito; e proprio nella singolare miscela e nel difficile equilibrio tra "componenti" così diverse sta forse la caratteristica più rilevante di questo filone della narrativa maupassantiana. I segni di tale oscillazione dello scrittore tra visione fantastica e razionalità positivistica si possono ravvisare, per altro, oltre che nei testi narrativi, anche in alcuni suoi scritti di carattere "teorico".