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Nella figura e nell'opera di Voltaire si ritrovano, come condensati, tutti gli splendori e le miserie, tutti gli ideali e le speranze, tutte le contraddizioni del suo secolo e di quel movimento di pensiero e di riforme chiamato Illuminismo, del quale Voltaire fu una delle guide più illustri e autorevoli, ma anche tra le più criticate e avversate. Dopo più di due secoli e mezzo, la sua sterminata opera letteraria, polemica, filosofica, poetica e teatrale continua a interrogare la posterità con la vivacità e l'ironia del proprio stile e con l'implacabile rigore di una ragione fedele solo a se stessa e priva di ogni rispetto per qualsivoglia autorità, tradizione o dogma. Al cospetto di questo lascito monumentale, il compito della critica non è, oggi, quello di vagliare ciò che di esso è vivo e ciò che è morto. L'intento del presente volume è piuttosto di mostrare come l'attualità di Voltaire possa essere colta e apprezzata solo a patto di comprendere nella loro complessità un pensiero e un'opera che appartengono a un passato ormai remoto, e come sia proprio da questa distanza che essi possono mostrarsi a noi come l'origine ancora pulsante e inquieta della nostra modernità.