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Concepita durante la "vigilia normalistica", secondo il ricordo di Vittore Branca, la Storia fu data alle stampe nel '42, in coincidenza dell'"avanzare della guerra". Ed è proprio "la cortina di fuoco della guerra" che separa le ricerche affini di Getto e René Wellek, impedendo che si stabilisca "una specie di solidarietà sul piano di una collaborazione che andava oltre i confini della cultura italiana". Lo stesso Getto, presentando il volume, dichiarava di "aver intrapreso da pioniere l'esplorazione e la prima sistemazione di questo territorio", e le piste da lui tracciate in terra nullius ci restituiscono, nel percorrerle, "il gusto dell'avventura culturale, il piacere di varcare confini". Il saggio, definito da Giorgio Bárberi Squarotti la "più alacre, inventiva, sapiente e suasiva" opera di teoria della letteratura "del Novecento europeo", viene qui offerto nella versione del 1969, ma, seguendo le indicazioni dell'autore, è completato "con la Bibliografia e la Postilla che accompagnano il capitolo incluso nel volume Letteratura e critica nel tempo".