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Il problema dell'identità di individui, gruppi e nazioni sembra all'ordine del giorno dei dibattiti attuali: mentre identità regionali come la Padania si costruiscono attraverso recenti invenzioni della tradizione, dall'altra parte si vuole costruire un'identità politico-culturale comune a tutta l'Europa. Non sono dissimili le contraddizioni antiche. I Greci si sentivano membri di un'unica cultura superiore e nello stesso tempo si combattevano tra loro in modo distruttivo. Le culture degli altri venivano disprezzate o sottovalutate. Più aperto fu l'atteggiamento dei Romani che costruirono con la guerra un impero immenso ma, come scrisse Gramsci, "democratico": gli schiavi venivano liberati, i nemici debellati divenivano cittadini romani e persino senatori, attraverso una mobilità sociale senza paragone prima della rivoluzione industriale. Nasce così un impero la cui durata non ha pari nella storia universale e la cui fase finale nel tardoantico non è certo espressione di decadenza, ma di una cultura nuova e affascinante.