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L'inconscio rimosso della nevrosi Freud ha creduto di trovarlo "a cielo aperto" nella psicosi, manifesto e tuttavia intrattabile, chiuso all'intervento. Decenni più tardi, Jacques Lacan forgia per gli psicoanalisti un comandamento: non arretrare davanti alla psicosi. È più che una sfida, più che il rifiuto di ogni segregazione della malattia mentale. È un'incitazione a concepire i fenomeni della follia come parte integrante del destino dell'essere parlante. Il testo esplora le vie aperte dall'insegnamento lacaniano nell'approccio a soggetti che sono in preda a fenomeni di linguaggio così singolari che Lacan li definisce "martiri" del linguaggio, e tali da costituire un insegnamento per lo psicoanalista.