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La sede del Museo Poldi Pezzoli, palazzo Durini, palazzo Annoni, palazzo Clerici nel centro di Milano; palazzo Vidoni a Roma, il Battesimo di Gesù del Nuvolone alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, la Strage degli Innocenti di Rubens alla Art Gallery dell'Ontario, Il Nunzio ricevuto in palazzo Ducale della bottega del Canaletto alla National Gallery di Washington, la festa di Cleopatra di Jordaens all'Ermitage sono soltanto alcuni esempi di opere che oggi possiamo ammirare e che rimandano alla Milano secentesca degli affari. Proprietari o committenti di questi beni erano infatti grandi negozianti milanesi del tempo o uomini che dovevano la loro fortuna all'attività di intermediazione commerciale esercitata dai loro avi nel Seicento. Questo studio ricostruisce l'operato economico e delinea il profilo sociale e gli stili di vita di questi grandi negozianti attivi nella Milano dei primi sessant'anni del XVII secolo, quando la capitale della Lombardia spagnola appare avviata ad assumere quella fisionomia di città del terziario più che della produzione, quale era stata sino ad allora, che l'avrebbe caratterizzata nei secoli successivi.