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E poi un giorno arriva, senza nemmeno avvisare, la maturità, sia quella artistica sia quella umana, e allora il comico decide di raccontare al pubblico un po' di quella vita giù dal palco, fatta di emozioni, paure e risate quotidiane. Come quella sera che aveva deciso di farsi trecento chilometri la notte di San Valentino per tornare a casa ed era finito in panne mentre infuriava la bufera; scampato per miracolo all'assideramento, si era sentito accogliere da un caloroso: "Sei in ritardo e senza fiori!?" O quando ha ricevuto la telefonata del signor Zalando: "Sono tre giorni che sua moglie non compra scarpe... tutto bene?" Qui racconta la sua formazione culturale, avvenuta nella sola alma mater di tutti quelli come lui, il bar, tra tuttologi del nulla sessualmente iperattivi e motorini truccati. Confessa le ansie che divorano gli uomini di spettacolo: "E stasera, dove si mangia?" Perché se fai centinaia di rappresentazioni nei teatri, in giro per l'Italia, la cena deve essere un momento intimo, sublime, così ignorante da doverci lasciare un pezzo di cuore e, a volte, pure di fegato... In questo libro, Giuseppe Giacobazzi si mette a nudo e racconta chi è davvero, sinceramente, con l'umorismo dissacrante di sempre e un pizzico di tenerezza in più. Perché ora c'è anche lei, Arianna, che lo chiama "papà" ed è il nome più bello del mondo.