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Da alcuni anni Diego Dalla Palma ha iniziato un dialogo intenso con i lettori, offrendo nei suoi scritti molti spunti di riflessione, provocazioni e punti di vista anticonvenzionali, che nascono sempre dall'esperienza diretta, dal racconto di momenti e fasi cruciali della vita. Accade anche in A nudo, forse il suo libro più crudo, scabroso, ma anche il più sincero e viscerale. Un percorso autobiografico in cui, partendo dall'infanzia, rievoca vicende toccanti e drammatiche, fondamentali per la sua esistenza, cogliendo nel dolore che spesso le ha segnate la spinta decisiva per rialzare la testa e andare avanti. Non è stato facile riemergere dal baratro, per Diego: le cadute, le umiliazioni, i tradimenti lo hanno ferito, marchiato a fuoco, eppure ogni volta, con sofferenza e insieme determinazione, ha resistito, ha fatto appello alle sue risorse interiori e, sostenuto da una sua particolare forma di fede, ha creduto fino in fondo nell'amore. La sconfitta può tramutarsi in un trionfo se sappiamo imparare dai nostri errori e ogni volta crescere, maturare: non è una lezione - a Dalla Palma non interessa fare il maestro. Piuttosto, è una confessione a cuore aperto, un esporsi "senza veli né trucchi" (lui, grande esperto dell'immagine) davanti al mondo e, più ancora, davanti alla sua coscienza. Il risultato è in queste pagine, dove la tenerezza, la passione, l'ardore si alternano al tormento e alla rabbia in un cammino verso l'instancabile ricerca della propria verità.