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Il De Audiendo è la terza operetta del corpus dei Moralia, dopo il De liberis educandis e il Quomodo adolescens poetas audire debeat (più noto come De audiendis poetis). Si tratta di un'epistola (che risulta stesura di un discorso tenuto in precedenza) indirizzata al giovane Nicandro, che si trova nel passaggio dalla fanciullezza nel suo passaggio dalla fanciullezza all'età adulta, quindi a una educazione non più guidata da maestri e pedagoghi, bensì da chi vuole semplicemente "persuadere", come l'autore stesso si esprime. Considerata da molti autorevoli studiosi come una banale esortazione alla filosofia, o come un semplice manuale di bon ton dell'ascoltatore, l'epistola appare in realtà permeata dall'ideale della philanthropia, caratteristica dell'epoca in cui Plutarco visse, e cifra della sua personalità: ascoltare correttamente è "principio del vivere correttamente", citando le ultime parole dell'autore.