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Il generale Luigi Cadorna era un uomo di ferro che prese un esercito svenato dalla guerriglia libica e con cocciuta volontà lo forgiò a sua immagine. Milioni di uomini gli obbedirono, sapendo che in caso contrario la punizione sarebbe stata implacabile. Dal 24 maggio 1915 alla rotta di Caporetto, nell'autunno del 1917, guidò praticamente da solo la più potente armata della storia unitaria d'Italia. Aveva promesso una guerra facile e vittoriosa, una passeggiata fino a Trieste, ma i sogni napoleonici si trasformarono nella logorante e sanguinosa guerra di posizione. Poi la catastrofe di Caporetto lo spazzò via nel gorgo delle sue truppe disfatte. Gianni Rocca, con questa splendida biografia, fa rivivere vecchie polemiche, risuscita antichi interrogativi nello scenario infernale di quegli anni.