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Sofocle visse nell'Atene del V secolo a.C., il secolo dello splendore e della catastrofe. Dalla minaccia di Serse, re dei Persiani, alle miracolose vittorie di Salamina e Platea; dallo splendore successivo delle città dell'Attica nei commerci e nella cultura, al declino seguente, Sofocle fu testimone e originale interprete. Senza farsi abbagliare dallo splendore greco, e d'Atene in particolare, il drammaturgo riuscì a vedere entro le vicende storiche il dolore dell'uomo, la precarietà della fortuna e la pena del mondo.