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Chi è più riprovevole, il borghese ricco e raffinato o la ragazza facile che vende il suo corpo? A questa domanda risponde "Palla di sego", il più famoso tra i racconti di Maupassant; e, per farlo, l'autore descrive con distacco solo apparente uno spaccato della società francese al tempo della guerra franco-prussiana. Non si tratta però della società degradata delle classi derelitte e affamate dei sobborghi parigini, dove il maestro del Naturalismo e di Maupassant stesso, Zola, andava a cercare le ragioni di vite perdute nell'alcol e nell'immoralità. Qui c'è la società ipocrita ed egoista delle persone perbene le quali non esitano a spingere la giovane e graziosa prostituta Palla di sego, certo più pura e rispettabile di loro, tra le braccia dell'invasore tedesco che, incapricciatosi di lei, la pretende a tutti i costi. Insomma, alla fine, che il conflitto riguardi un tozzo di pane o un pollo in gelatina, l'indagine sulla natura umana porta allo stesso sconsolante risultato. E senza l'attenuante della fame vera.