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Ambientato nell'estremo Nord Europa, a Stoccolma, dove si ritrovano figure emerite provenienti da ogni angolo del mondo, "Cima delle nobildonne" mette in scena con fulminea brevità la stratificazione della nostra identità culturale. Opera moderna e visionaria, marca uno stacco netto dal romanzo-mondo "Horcynus Orca". Qui una realtà concreta e scientifica - l'operazione chirurgica che trasformerà in donna il bellissimo ermafrodito amato dall'emiro di Kuneor - si fa pista di lancio per il volo dell'immaginazione. Così il razionale si trasforma in irrazionale, dando luogo ad avventure vertiginose, in cui "un uomo è un animale che può diventare un dio", come ricorda Walter Pedullà. Il tema al cuore di questo romanzo è attuale in modo speciale, come lo è sempre la natura, deposito inestinguibile di storie nuove. D'Arrigo la racconta attraverso la scienza e la religione, amalgamando il tutto con le materie prime della sua narrativa: la fantasia e una lingua che, come il bisturi di un chirurgo, è capace di fare epica.