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Nella Parigi sospesa e febbrile degli anni Trenta, Ethel Brun percorre l'età inquieta dell'adolescenza. Una famiglia di coloni, la sua, arrivata dall'isola di Mauritius per mescolarsi alla ricca borghesia della capitale, senza riuscire a dimenticare la terra a cui appartiene. A tredici anni incontra Xenia, figlia di esuli russi, e con lei sperimenta la vertigine del desiderio. A quindici sente risuonare con insistenza il nome di Hitler e stringe una silenziosa alleanza di sguardi con il timido Laurent, senza sapere che i loro destini si legheranno in modo indissolubile. Ma quando lo spettro dell'occupazione si allarga sulla Francia, Ethel conosce abissi ben più tormentosi della voracità della giovinezza: quelli della miseria e del bisogno, che le accenderanno in corpo la forza di sopravvivere in un mondo che va a fuoco sotto i suoi occhi. Le Clézio traccia l'indimenticabile ritratto della donna che sarà sua madre, per raccontarci l'ostinata fame di vita di un'intera generazione: il ritornello che accompagna l'esistenza di chi come Ethel, è stato travolto dalla Storia.