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Da sempre l'uomo è intimorito e affascinato da due cose: la vita e la morte. Il sesso le racchiude entrambe, come massima espressione della vita e al contempo "piccola morte". Per questa sua capacità di consentirci di indagare gli aspetti più profondi del nostro essere, secondo Osho, la sessualità viene considerata un tabù, vissuta in maniera approssimativa e perciò insoddisfacente. In questa raccolta di discorsi, il mistico indiano spiega come sia necessario vivere la sfera della sessualità e dell'intimità con una profonda consapevolezza meditativa, avvicinarsi con animo quieto e osservatore al sesso, poiché si tratta di un'esperienza cosmica, una liberazione, una delle forme più alte della meditazione. Osho ci spiega che il sesso non può essere fine a se stesso, ma è necessario "praticarlo per trascenderlo e per trascendersi", incamminandosi sulla via che conduce all'intima comunione con sé e con l'altro, su quel percorso che l'Oriente individua come ascesi e illuminazione.