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Campanile ha sempre amato il teatro e ha sempre amato scrivere per il teatro, ma la sua misura è la battuta, la gag assurda, il nonsenso, l'equivoco, il caso grottesco, il gioco di parole che diventa a volte gioco di cose. Basti pensare alle Tragedie in due battute, che esprimono al meglio l'umorismo assurdo e patafisico di Campanile. Il teatro di Campanile è più rappresentato di quanto si pensi. Questo volume raccoglie le quindici "commedie corte" che erano state pubblicate da Einaudi nel 1971 e ormai fuori commercio da anni.