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In un freddo giorno di gennaio, J. Mendelssohn si sveglia nel suo appartamento dell'East Side di Manhattan. Mentre aspetta che il riscaldamento entri in funzione, ripercorre la sua vita: dall'infanzia al suo lavoro come giudice della Corte Suprema, fino al ricordo dell'amata moglie defunta. Qualche ora dopo esce di casa per andare a pranzo con il figlio, in una New York bloccata dalla neve. Tredici modi di guardare, il racconto che dà il titolo a questa raccolta, gioca con i ricordi, in un flusso di coscienza che si contrappone al pragmatismo necessario per risolvere un delitto. In "Che ore sono adesso lì da te?" una soldatessa di stanza in Afghanistan telefona a casa la notte di Capodanno. In "Sh'khol" una madre è costretta ad affrontare l'indicibile quando suo figlio scompare in mare durante una nuotata. Infine, in "Trattato", un'anziana suora sudamericana riconosce una sera in tv l'uomo che decenni prima l'aveva torturata, e che ora fa il politico. Quattro racconti in cui è distillato tutto il talento di McCann, qui più che mai abile nell'immaginare spazi immensi anche negli angoli più angusti delle nostre vite.