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Lungo un canale di Pietroburgo, nella luce crepuscolare delle notti bianche, un giovane e una fanciulla si incontrano per la prima volta. Sospesi tra realtà e rêverie, i due intraprendono un dialogo serrato, appassionato e velatamente ambiguo. La situazione pare preludere a un epilogo romantico; tuttavia, al quarto incontro notturno, nel momento in cui si realizza il sogno della fanciulla, s'infrange quello del giovane, costretto a tornare alla sua solitaria realtà. Questo breve romanzo del primo Dostoevskij, che ha come scenario la luminescente e umbratile magia delle notti bianche, viene presentato qui in una nuova traduzione, a cura di Laura Salmon, che propone nella postfazione un'inedita chiave di lettura dell'opera, tradizionalmente considerata il primo approccio al grande romanziere russo.