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«Va tutto bene, mamma» dissi. «Ho paura che sarai solo» disse lei, piangeva. «Sarò solo in ogni caso.» Non intendevo dirlo con quel tono ma mi uscì così, e d'altra parte era la verità. Sfigurato da un incidente da quando aveva diciassette anni, Sean Phillips vive nel suo minuscolo appartamento in una cittadina del Sud della California. Isolato tra quelle mura, costruisce mondi possibili, orchestra avventure fantastiche per i tanti sconosciuti a cui piace perdersi nei giochi di ruolo. Traccia Italiana è la sua ultima creazione: si gioca per corrispondenza, ogni lettera una mossa, a cui Sean risponde presentando scenari sempre nuovi, avventure in un'America del futuro devastata e imbarbarita. Lo scopo del gioco è uno solo: trovare un rifugio, e conservarlo, fino a raggiungere l'ultima fortezza, il santuario, la salvezza. Lance e Carrie, invece, frequentano un liceo in Florida. Giocano a Traccia Italiana, e sono convinti che quell'universo immaginario si possa trasportare nel mondo reale. Un errore che sarà loro fatale, e di cui Sean sarà chiamato a rispondere davanti a un giudice. Da quei giorni in tribunale inizia il suo racconto, un viaggio indietro nel tempo fino al momento in cui lui stesso, per primo, decise di staccarsi dal mondo degli altri. Un romanzo innovativo, costruito con maestria e impreziosito da un finale che è anche climax e innesco degli eventi che hanno dato forma definitiva alla vita di Sean. "Il lupo nel furgone bianco" è una storia delicata e al tempo stesso penetrante sull'emarginazione e il desiderio di fuggire dalla realtà proprio dell'adolescenza.