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È la sera dell'8 aprile 1942: Lorenzo de' Medici, signore di Firenze, domanda l'ultima confessione. Con la morte del Magnifico si apre un periodo di contraddizioni che dura fino al sacco di Roma del 1527, e che vede compiersi la grande fortuna e il fallimento finale della generazione dei Medici, con ben due pontefici e due duchi. Un periodo dorato, che però nasconde sotto la patina lucente una realtà burrascosa e una politica piena di personaggi coloriti che sembrano usciti dalle cronache contemporanee: cardinali, banchieri, cortigiani e buffoni impuniti. Già pubblicato come "Volpi e Leoni", questo volume torna in edizione aggiornata, arricchita di novità interpretative, e ci presenta la corte medicea attraverso il racconto di un testimone d'eccezione: l'Ariosto diplomatico e cortigiano, che attraverso spunti autobiografici riscrive le grandi occasioni storiche da un punto di vista satirico. Simonetta ci porta dietro le quinte del Rinascimento italiano, grazie a un coinvolgente stile divulgativo ma rigoroso, dove i dettagli più inverosimili, gli avvenimenti più incredibili, le coincidenze più improbabili, i presagi più inverificabili sono tutti veri e comprovati. Un'età di splendori destinati alla storia, culla di vizi e virtù della politica italiana di là a venire.