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"Un vecchio cammina con le spalle incurvate da una gerla carica di albicocche secche. Lo sguardo segue il sentiero di polvere e sassi. Si ferma un istante, alza la testa e fissa il Masis, il 'luogo creato da Dio'. Appoggia il peso sulla terra, fissa il monte come fosse un angelo apparsogli in sogno, abbassa la testa, si fa il segno della croce sul petto e prosegue il cammino. L'Armenia è tutta qui, in quel segno, in quella mesta sottomissione, in quella nostalgica distanza, in quella forzata separazione." (Dalla prefazione di Marco Steiner)