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Nel 2005 il fotografo naturalista James Balog, su incarico del "National Geographic", compie una spedizione nell'Artico per documentare il cambiamento climatico attraverso le condizioni dei ghiacci perenni. Quello che vede lo segna per sempre. Da quel viaggio prende avvio il progetto fotografico Extreme Ice Survey, un'impresa collettiva articolata in cinque anni, durante i quali Balog, con un gruppo di fotografi, alpinisti, esploratori, artisti e scienziati, terrà monitorato il progressivo arretramento dei ghiacci e i mutamenti irreversibili per il resto del pianeta. L'osservatorio di EIS è costituito da 25 fotocamere inventate dal suo staff per resistere a temperature estreme e posizionate nei 15 ghiacciai principali del globo, che scattano immagini ogni mezz'ora con la tecnica del time-lapse, da mattina a sera, per tutto l'anno. Ogni apparecchio colleziona circa 8500 fotografie all'anno. "Fuse" in sequenze, generano un'animazione slow-motion, che evidenza come il ritmo di arretramento dei ghiacciai sia diventato spaventosamente veloce. Un processo che non risparmia nessun punto del pianeta: dall'Himalaya all'Islanda, dalla Groenlandia alle Alpi. Da quella straordinaria impresa sono nati lo sconvolgente documentario Chasing Ice, reduce da vari riconoscimenti e da una candidatura agli Oscar 2013; e questo volume, con 200 foto che celebrano la solenne bellezza di questi monumenti della natura, in tutte le loro declinazioni... Prefazione di Luca Mercalli.